Taormina Gourmet. L’obiettivo è raccontare la Sicilia, il sud, l’Italia del vino agli stranieri. Learning, tasting, exploring. Imparo, assaggio, esploro. Tre verbi per vivere un’opportunità unica nel nome del vino, del cibo e dell’accoglienza di alta qualità.

Queste le parole con cui Fabrizio Carrera, ideatore di Taormina Gourmet e direttore di Cronache di Gusto, descrive la settima edizione di questo grande evento dedicato all’enogastronomia. Un’edizione, quella di quest’anno, che oltre ai consueti giorni dedicati alle masterclass, al maxi banco di assaggio, ai cooking show e alle cene d’autore, ha dato spazio all’alta formazione tanto da aumentare il numero delle giornate dedicate alla manifestazione.
TAORMINA GOURMET IN TRE PARTI
L’evento si è aperto con il Taormina Gourmet Learning dal 22 al 25 ottobre. Giornate in cui docenti ed esperti di grande prestigio hanno tenuto delle vere e proprie lezioni di sette/otto ore su temi di interesse enologico, turistico e gastronomico: dall’enologia alla potatura della vite, dall’enoturismo ai corsi wine and spirit education trust, dalla ristorazione alla produzione di birra di qualità.

Dal 26 al 28 ottobre è stata la volta di Taormina Gourmet Tasting, il nucleo centrale dell’evento aperto agli addetti ai lavori, al grande pubblico di appassionati e ai giornalisti. Qui chef e pizzaioli, provenienti da tutta Italia, hanno raccontato il mondo della ristorazione contemporanea attraverso un particolare filo conduttore, quello del rispetto. Una parola semplice che si può applicare a tutto e sulla quale ognuno è stato invitato a riflettere: che si tratti di rispetto per la materia prima o per il lavoro che si fa in una cucina, di rispetto per la tradizione o ancora per culture diverse dalla nostra.
Dal 28 al 31 ottobre, la terza e ultima parte della manifestazione, il Taormina Gourmet Exploring. Si tratta di un grande educational tour per giornalisti e operatori del settore, organizzato da Cronache di Gusto, per far conoscere alcune delle realtà agroalimentari più significative della Sicilia con una attenzione particolare rivolta alle cantine dell’Etna, oggi tra i territori del vino più seducenti d’Italia.
FOCUS DI TAORMINA GOURMET
Tanti gli ospiti e le personalità di spicco che, come detto, hanno animato nei giorni scorsi i momenti di formazione di Taormina Gourmet. Interessanti soprattutto i temi e gli argomenti trattati nelle masterclass, in particolare quella sui profumi del vino tenuta da Luigi Moio, docente di enologia all’Università Federico II di Napoli e tra i massimi esperti mondiali degli aspetti sensoriali sul vino. Il professore Moio durante la sua lezione ha parlato di quanto già solo il profumo del vino sia coinvolgente e capace di anticipare tutto ciò che si sente in bocca subito dopo aver avvicinato il bicchiere alle labbra. Il profumo, come ha spiegato Moio, rappresenta anche il linguaggio della composizione del vino, della sua storia, delle sue tradizioni, dei territori in cui nasce e dei microclimi che lo avvolgono.
Con il professore Attilio Scienza, docente di viticolutra presso l’Università di Milano e responsabile scientifico di Vinitaly International Academy, invece, è stato prima affrontato un excursus nella storia del vino e dei vitigni per poi approdare alle tecniche di comunicazione e narrazione più efficaci del vino, tra gli elementi materiali, qualitativi, metaforici e sensoriali, che rappresentano insieme sostanza fisica e spirito di ogni bottiglia.

Questa settima edizione di Taormina Gourmet ha, infine, dedicato particolare attenzione alla pizza. Un mondo ormai impossibile da trascurare data la crescita del settore e i risultati di eccellenza ottenuti. La pizza tradizionale e quella gourmet, con ingredienti selezionati e con l’attenzione per le materie prime, ha trovato spazio nella sezione tasting grazie ad esperti pizzaioli provenienti da tutta la Sicilia che hanno dato prova dalle loro grandi capacità.