Quanti di noi andando a fare la spesa al supermercato si soffermano a leggere le etichette alimentari dei prodotti? Forse non molti… e questo ci porta a essere poco consapevoli di ciò che mettiamo nel nostro carrello e di conseguenza quello che poi mangeremo.

L’attenzione e la sensibilizzazione nei confronti di questo tema si fa sempre maggiore anche dal punto di vista normativo. Noi consumatori, infatti, abbiamo il diritto di conoscere da dove provengono e come sono lavorati gli alimenti che giornalmente finiscono sulle nostre tavole.
Molti per ovviare il problema hanno da tempo optato per una spesa sostenibile e a chilometro zero, cercando di acquistare direttamente dal produttore. Non sempre però questo è possibile, specialmente per chi vive nelle grandi città ed è costretto a servirsi delle grandi catene di supermercati. Ecco perchè è importante fare attenzione alla spesa, controllando in modo particolare le etichette alimentari dei prodotti.
Le etichette alimentari sono la carta d’identità del prodotto perchè in esse sono riportate tutte le informazioni che lo riguardano.
Vediamo insieme nel dettaglio quali sono le indicazioni che i produttori devono riportare per obbligo di legge sulle confezioni e gli imballaggi degli alimenti.
DENOMINAZIONE DEL PRODOTTO
È il nome del prodotto, da non confondere con il marchio. Accanto alla denominazione è specificato lo stato fisico del prodotto o il trattamento che ha subito, per esempio: in polvere, surgelato, congelato, liofilizzato, concentrato, affumicato.
ELENCO DEGLI INGREDIENTI
Sulle etichette devono essere indicati, in ordine decrescente di quantità, tutti gli ingredienti impiegati nella produzione. Se sono presenti oli o grassi vetegali deve esserne inoltre specificata l’origine, per esempio: olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati, ecc…
PRESENZA DI SOSTANZE O PRODOTTI CHE CAUSANO ALLERGIE O INTOLLERANZE
Si tratta di sostanze innocue per la maggior parte delle persone ma che potrebbero provocare gravi reazioni in soggetti allergici o intolleranti. La loro presenza, anche se ridottissima, deve essere evidenziata con carattere diverso rispetto agli altri ingredienti (dimensioni, stile o colore), in modo da essere visualizzata rapidamente.
Tra le sostanze la cui presenza deve essere segnalata ritroviamo: cereali contenenti glutine, crostacei, uova, latte, arachidi, frutta a guscio, lupini, senape, pesce e molluschi.
DURABILITA’ DEL PRODOTTO
Sulle etichette si possono riscontrare due tipi di indicazioni circa la durabilità: la data di scadenza e il termine minimo di conservazione (TMC). Conoscere la differenza tra questi due termini può essere utile per evitare che un prodotto venga gettato quando ancora commestibile. Entrambe sono attendibili a patto che la confezione rimanga integra e il prodotto sia stato conservato idoneamente.
La data di scadenza, usata per i prodotti deperibili con facilità, è preceduta dalla dicitura “Da consumare entro il”. Ciò significa che il prodotto non deve essere consumato dopo quel limite perchè potrebbe essere un rischio per la salute.
Quando invece troviamo scritto “Da consumarsi preferibilmente entro il”, ci si riferisce al termine minimo di conservazione. In questo caso significa che l’alimento potrebbe aver modificato alcune sue caratteristiche organolettiche ma può essere comunque consumato, in tempi ragionevolmente brevi, senza alcun rischio.
CONDIZIONI DI CONSERVAZIONE E USO
Queste indicazioni consentono di adottare gli accorgimenti necessari per una corretta conservazione dell’alimento, sia prima che dopo l’apertura della confezione, e ne permettono un corretto utilizzo.
PAESE DI ORIGINE E LUOGO PROVENIENZA
Si tratta di informazioni obbligatorie per molte tipologie di alimenti quali: frutta e verdura, olio extravergine d’oliva, pesce, carni fresche e congelate appartenenti a qualsiasi specie. Recentemente in Italia è inoltre obbligatorio segnalare la provenienza di latte, latticini, grano duro per la produzione di riso e pasta.
DICHIARAZIONI NUTRIZIONALI
Sull’etichetta è obbligatoria poi la presenza di una tabella nutrizionale che contenga i dati relativi al valore energetico, ai grassi, agli acidi grassi saturi, ai carboidrati, gli zuccheri, le proteine e il sale.
Il valore energetico dell’alimento è riferito a 100 g / 100 ml oppure a una singola porzione, ed è espresso in riferimento alle assunzioni di un adulto medio, ossia circa 2000 kcal al giorno.
Oltre alle percentuali dei diversi nutrienti è possibile ritrovare la dicitura “senza”, in particolare quando la quantità di una sostanza è vicina allo zero (es. biscotti senza grassi). Se viene usata la dicitura “basso”, significa invece che l’alimento contiene quel nutriente in quantità maggiore rispetto agli alimenti con la dicitura “senza” (es. biscotti a basso contenuto di grassi). Infine se riporta la dicitura “ridotto”, significa che l’alimento contiene quel nutriente in quantità inferiore del 30% rispetto al prodotto standard (es. biscotti a ridotto contenuto di grassi).
ALTRE INFORMAZIONI PRESENTI SULLE ETICHETTE
Sulle etichette degli alimenti che consumiamo giornalmente è riportata inoltre la quantità del prodotto espressa in l, cl o ml se si tratta di liquidi o kg, g e mg per i cibi solidi. Sono presenti simboli a carattere ambientale per un corretto smaltimento di tutte le componenti; il codice a barre; eventuali certificazioni di qualità e altre informazioni aggiuntive non obbligatorie per legge.