Da anni gli esperti parlano del forte impatto che i rifuti prodotti dalla nostra moderna società hanno sull’ambiente. In particolare la plastica è il rifiuto che pesa di più sulla salute del mondo: un problema che per dimensioni e conseguenze si può comparare al riscaldamento globale.

Dalla sua invenzione la plastica ha di certo rivoluzionato la vita dell’uomo, rendendola più semplice. La plastica è leggera, pratica, resistente, economica, riciclabile. E si riciclabile! Peccato, però, che ogni anno vengono buttate negli oceani 800 milioni di tonnellate di plastica, 85% dei rifiuti marini. Di questo passo è stato stimato che nel 2050, quindi non tra chissà quanti secoli, ci sarà più plastica che pesci.
Si tratta di una questione molto seria se pensiamo che la plastica dispersa nell’ambiente provoca danni irreversibili: impiega fino a 450 anni per degradarsi, e le microplastiche in cui si trasforma sono la minaccia più grave per la sopravvivenza dell’ecosistema marino. I pesci, infatti, scambiano per cibo questi frammenti di plastica e li ingeriscono, di conseguenza secondo il principio della catena alimentare anche noi cominceremo a ingerire plastica attraverso i pesci che mangiamo, sempre che questi non muoiano prima che succeda.
REALTA’ SCONVOLGENTI
Sono tante le immagini e i video sconvolgenti che arrivano ogni giorno da tutto il mondo. Uccelli, pesci, balene, tartarughe: un milione e mezzo di animali, ogni anno, sono vittime dei rifiuti di plastica gettati in mare. Per non andare troppo lontano, la scorsa primavera, in Costa Smeralda, un capodoglio è stato trovato morto con la pancia piena di 22 chili di rifiuti tra cui sacchetti, confezioni di detersivo, tubi e diversi piatti usa e getta.

Il Mediterraneo, il nostro mare, è tra le zone più a rischio. Nonostante rappresenti solo l’1% delle acque presenti sul pianeta, essendo chiuso, le concentrazioni di microplastiche sono abbastanza elevate. Nell’oceano Pacifico, invece, si è formato già da tempo il Pacific Trash Vortex, un’isola di plastica che rappresenta il più grande accumulo di spazzatura galleggiante al mondo, con un’estensione di 700mila chilometri quadrati. Una chiazza di detriti simile è presente anche nell’oceano Atlantico.
A questo punto non si può più parlare di semplice allarmismo lanciato dagli scienziati e dagli ambientalisti ma si tratta di cifre legate a realtà sconvolgenti, alle quali non si può più essere indifferenti. Non sono situazioni lontane da noi, riguardano il nostro vivere quotidiano, le nostre azioni e le nostre abitudni a casa, al lavoro, a scuola, in vacanza su una spiaggia o durante una passeggiata all’aria aperta. Il rispetto per la natura è rispetto per la nostra stessa vita, va praticato e insegnato ai più piccoli nella speranza di essere ancora in tempo per un cambio di direzione.
SOLUZIONI PER IL FUTURO (NON TROPPO FUTURO)
Già il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la direttiva che vieta dal 2021 alcuni articoli in plastica monouso, dicendo così basta all’invasione di tutti i prodotti che popolano le nostre case e stanno letteralmente soffocando il nostro territorio. Molti comuni, ancora prima di questa data, si stanno già avviando su questa strada. Quindi stop ai sacchetti di plastica, ma anche piatti, bicchieri, bacchette, posate, cannucce, sia nei per ristoranti, bar e attività commerciali ma anche nelle nostre case.

FERRAGOSTO PLASTIC FREE
E proprio in queste calde giornate di agosto, quando la maggior parte di noi è in vacanza e si prepara a trascorre il ferragosto in compagnia di amici e parenti, è importante tenere a mente poche e semplici regole per evitare che i luoghi che frequentiamo diventino delle discariche a cielo aperto.
- utilizzamo sacchetti in tessuto anzicchè di plastica per il trasporto degli alimenti;
- usiamo borracce per l’acqua e altri liquidi al posto delle bottiglie di plastica;
- preferiamo contenitori in vetro, lavabili e riutilizzabili, per trasportare e conservare il cibo;
- verifichiamo di raccogliere l’umido in buste monouso biodegradabili e compostabili;
- separiamo i rifiuti nel modo corretto;
- cerchiamo di raccogliere quelli gettati per terra, in spiaggia, al parco – dalle persone meno civili – buttandoli nei cestini della raccolta differenziata.
Cerchiamo inoltre di organizzare pranzi, cene e picnic di ferragosto che siano PLASTIC FREE, scegliendo alternative ecologiche e sostenibili come piatti, stoviglie e bicchieri di carta, oppure quelli compostabili che si disintegrano in meno di 3 mesi, trasformandosi in concime compost. Anche il legno e i prodotti in bamboo possono essere delle valide alternative da utilizzare in sostituzione della plastica.